residenziale
A Novembre 2019 siamo riusciti a realizzare un residenziale ospitati dall’associazione Olinda all’interno dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, dormendo e mangiando nell’Ostello e con una sala teatrale a nostra completa disposizione per lavorare.
Un incontro indimenticabile tra un gruppo di tredici ragazzi e ragazze msna (minori stranieri non accompagnati), quattro ricercatori e ricercatrici di Codici, un artista, nell’ambito del Progetto Di' Tu, Diritti da tutelare.
Sono state tre giornate in cui abbiamo ripreso alcuni temi emersi nelle consultazioni dell’estate precedente, quando abbiamo iniziato a incontrare ragazzi e ragazze nelle comunità di accoglienza della Lombardia dove vivevano e ci siamo fatti raccontare la vita in comunità, quale percezione hanno dell’essere in Italia, del vivere all’interno di un circuito di accoglienza che prevede tappe specifiche, quali visioni di futuro riescono a proiettare, come sono i rapporti con gli adulti. Nella fase di consultazione abbiamo incontrato oltre 50 ragazzi e ragazze nelle città e nei paesi dove vivono (Milano, Cormano, Lodi, Lecco, Cremona, Bergamo).
Per ogni comunità abbiamo realizzato due o tre incontri di gruppo in cui abbiamo ascoltato i racconti dei ragazzi e delle ragazze sulla loro situazione a partire dall’arrivo in Italia.
Abbiamo ricostruito i percorsi che ciascuna e ciascuno di loro ha seguito una volta entrati nel territorio italiano, abbiamo raccolto i loro pensieri rispetto alle diverse comunità, agli incontri con gli adulti, con le autorità, con la burocrazia e poi ci siamo concentrati sul loro presente e sulla maggiore età che li attende come un traguardo che crea molte preoccupazioni.
Durante il residenziale abbiamo ripreso molti dei temi affrontati in quelle consultazioni con la possibilità di guardarli più in profondità, concedendoci un tempo più lungo per il confronto.
Abbiamo creato una foresta di poster che pendevano nella stanza in cui abbiamo lavorato. In ciascun poster abbiamo riportato le frasi più significative dei ragazzi e delle ragazze incontrate nelle consultazioni. Abbiamo proposto al gruppo di muoversi in questo labirinto di testi, di scegliere le frasi più significative e su ciascuna abbiamo creato confronto, dibattito, discussione.
I poster ci hanno aiutato a parlare di regole nelle comunità, di rapporto con gli adulti, di scuola e di possibilità formative, di attesa della maggiore età, di autonomie da raggiungere velocemente, di preoccupazioni e di immaginari di futuro.
Le frasi riportate ci hanno dato spunti per parlare di tutrici e tutori, di supporto psicologico, di educatrici ed educatori, delle famiglie lontane, del rapporto che si coltiva o si lascia andare, di legami che si tagliano o si rafforzano.
In quei giorni è anche iniziato un percorso artistico sotto la guida di un pittore che ha coperto l’intero pavimento della sala dove lavoravamo con una tela, ha messo a disposizione dei ragazzi e delle ragazze pennelli lunghissimi, colori, immagini proiettate sulla tela, acqua e musica e li ha invitati a lasciare segni, a tracciare strade sorprendenti, liquide e sinuose, frutto di gesti liberatori, di esperimenti, di esplorazioni, di giochi con se stessi.
Tra le tante cose abbiamo visitato il centro di Milano, qualcuno per la prima volta, e con la stessa curiosità abbiamo esplorato alcune parti di noi con una disponibilità e una sincerità rare, vivendo una dimensione di gruppo inaspettata.
Abbiamo condiviso pasti, storie e musica, raccolta in questa playlist.
Un residenziale, un regalo.
Milano, 22-23-24 novembre 2019
