Conoscere per valutare, valutare per conoscere: l’importanza dello studio dei fenomeni migratori e della valutazione dei percorsi di accoglienza

La categoria “minori stranieri non accompagnati” si riferisce a una moltitudine di ragazzi e di ragazze che hanno caratteristiche, storie, progetti e aspirazioni estremamente diversi.
Quello migratorio è un fenomeno sociale complesso e multidimensionale, che chiama in causa differenti fattori a differenti scale: dalle dinamiche geopolitiche, ai sistemi normativi nazionali

e sovranazionali, ai progetti, alle scelte e ai sogni delle famiglie e di ogni singola persona. Per un accompagnamento dei e delle minori in percorsi virtuosi di integrazione, lontani da pregiudizi e da semplificazioni, fuorvianti va tenuta in conto questa multidimensionalità, e bisogna dotarsi di metodi adeguati per farlo.


Ad esempio serve dotarsi di (o poter accedere a) strumenti di ricerca che forniscano dati e analisi sui contesti di provenienza delle persone e sui loro movimenti migratori per avere chiavi di lettura critiche, utili ad avvicinarsi a sistemi culturali eterogenei e in rapido mutamento. Inoltre, serve una pro- fonda conoscenza del contesto nazionale e locale di accoglienza, delle sue regole e del suo funzionamento, oltre che di elementi strettamente connessi alla dimensione giuridica, culturale e sociale della tutela dei minori.


È utile che a tutti i livelli del processo si promuovano spazi, tempi e metodi per ap- profondire la conoscenza del fenomeno. La qualità di dati e di informazioni sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati è l’antidoto alla cattiva o insufficiente conoscenza e informazione a livello mediatico e di opinione pubblica. Per questo serve sia immaginare e realizzare percorsi di ricerca che mirino a produrre nuovi dati e ad analizzare quelli esistenti, sia rendere i dati accessibili e fruibili, promuovendo azioni di divulgazione e di sensibiliz- zazione rivolte al grande pubblico. La qualità del percorso di accoglienza dipende anche dalla programmazione di occasioni di formazione, supervisione, monitoraggio e valutazione che si pianificano ai diversi livelli, coinvolgendo policy maker, operatori e opera- trici, assistenti sociali, insegnanti, tutori e tutrici (che esercitano la tutela volontaria, istituita con la Legge 47/2017) e tutte le altre figure cruciali nel processo. L’implementazione di percorsi di monitoraggio e di valutazione dei progetti e delle politiche diventa necessaria per conoscerne l’effica- cia, la coerenza e il funzionamento nel breve periodo, così come misurarne l’impatto sociale e i cambiamenti generati nel medio e lungo periodo, in un ciclo di lavoro orientato alla pianificazione e programmazione delle politi- che stesse.


In questo ambito, il monitoraggio e la valutazione dovrebbero considerare diverse dimensioni: la capacità del sistema di costruire percor- si individuali di accoglienza e di integrazione che siano virtuosi, un impiego equilibrato e sostenibile delle risorse, la qualità e l’inclusività del sistema di governance. Può essere utile e generativo che i processi valutativi siano il più possibile agganciati all’operatività, dunque a ciò che accade e che do- vrebbe accadere, attraverso un approccio il più possibile partecipativo, che coinvolga tutti gli attori del processo di accoglienza e integrazione, in primis i minori e le minori.

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